Antitesi

Gabriele Templorini

Reggio Calabria (RC), 2023, digitale.

“La scena vede in primo piano un uomo d’affari che percorre la solita strada per il lavoro, mentre alle sue spalle un bambino si solleva in aria col suo ombrellino, avvolto da una luce che squarcia il grigiore di una giornata piovosa. L’idea nasce dalla reinterpretazione in chiave metaforica di un sogno fatto in quel periodo, che vedeva una persona nuotare in una pozzanghera su un marciapiede.”

“Ho scelto di illustrare la leggerezza di un bambino e la pesantezza di un adulto, in quanto spesso durante la crescita l’aumento di responsabilità, lo stress e la monotonia della routine quotidiana portano l’individuo a reprimere quella parte di sé più lieve e spensierata. Nonostante siano due mondi in apparenza lontani, è necessario che entrambi facciano parte della complessità dell’animo umano."