“La mia idea è stata quella di mixare alcuni canoni di bellezza femminili, ripescati dal mondo dell’arte, che ripercorrono i tempi a partire dal volto dai tratti greci tipico dei dipinti su vaso. Poi c’è il corpo che invece si ispira al barocco e ai corpi morbidi di Rubens. Un tocco esotico sta nelle molteplici braccia della dea Kali, fino al gesto orami più naturale per immortalare la propria immagine, ossia il selfie. I tratti che delimitano delle aree sono invece riconducibili ai gesti fatti dal chirurgo plastico sul corpo.”